Parole e Colori

Parole d’aria

Fu un inizio irruento e delicato allo stesso tempo. Come un dipanarsi di nuvole cupe e aggrovigliate.

Valentina aveva molte amiche. O, piuttosto, le aveva avute. Ne erano rimaste poche. Le più pazienti, capaci di tollerare la sua presenza spesso cupa e silenziosa. Certamente le uniche alle quali non si era sottratta. Negli ultimi anni, Valentina si era chiusa in se stessa, allontanandosi senza spiegazioni.

Accadde una domenica. Era inverno e il vento soffiava intensamente.

Uomini, donne e bambini giunsero dalla città attratti dai mercatini di Natale.

Tante piccole case di legno ospitavano cibi, manufatti, libri e l’attesissima Signora delle Foglie, di fronte alla quale si formò una lunga coda. Ciascuno comprava da Lei una particolare foglia secca e vi scriveva sopra ciò che più aveva a cuore, inserendola successivamente all’interno di una scatola d’oro. A fine giornata, la Signora avrebbe disperso il contenuto nel fiume, affidandolo al destino. Era per tutti, da sempre, un momento di gioia e speranza.

Anche Valentina si unì ma, proprio mentre stava per inserire la foglia nella scatola, qualcosa andò storto. Una folata improvvisa di vento le appannò la vista, aprì leggermente le mani e la foglia…volò via. Tentò subito di riprenderla, rincorrendola tra la folla.

Alcune persone poco distanti la videro volteggiare nell’aria, l’afferrarono e la lessero, ignare dell’accaduto.

Valentina giunse trafelata al loro cospetto, accorgendosi solo all’ultimo di conoscerli. Erano amici di vecchia data.  Quelli dai quali si era precedentemente allontanata…per intenderci. 

In un misto tra la gioia di averli ritrovati e il disagio legato al fatto che avessero letto il messaggio scritto sulla foglia, Valentina li salutò rapidamente e sparì tra la gente.

Avrebbe desiderato rivederli, riallacciare i rapporti. Il lei c’era però un freno, difficile da sbloccare.

Le cose, tuttavia, andarono diversamente. Gli amici, colpiti dalle parole della foglia di Valentina, le scrissero una lettera, ciascuno per proprio conto. Avevano sentito una sorta di richiamo, un’eco di emozioni e sentimenti sopiti e ripresero a frequentarsi.

Fu così che, in occasione di una folata di vento, le parole divennero aria, sfiorando le mani di chi aveva occhi per comprenderle.

La gioia di Valentina era pura energia. Si sprigionava nel corpo e nell’animo. Ritrovando gli amici, aveva ricongiunto una parte di sé.

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